Trattamento osteopatico per il miglioramento del mal di Testa

May 27, 2024Di Dario Tanini

DT

Introduzione all'Osteopatia

L'osteopatia è una professione sanitaria che si concentra sulla manipolazione fisica dei tessuti del corpo. In Italia, sempre più persone si rivolgono agli osteopati per trattare vari disturbi, incluso il mal di testa.

Questa pratica mira a migliorare la salute generale del corpo. Ma come può l'osteopatia aiutare a ridurre il mal di testa?

Young patient  undergoing craniosacral biodynamic therapy. Osteopathy manipulation.

Mal di Testa Tensivo

La cefalea di tipo tensivo è il tipo più comune di cefalea primaria e rappresenta il 47% delle cefalee nella popolazione adulta mondiale (Jensen and Stovner, 2008). Ha un enorme impatto sociale ed economico per quanto riguarda costi ospedalieri, cure mediche, consultazioni con gli specialisti e test di laboratorio (Stovner et al., 2006) e influenza le vite dei pazienti a livello emotivo, sociale e lavorativo (Holroyd et al., 2000).

La cefalea di tipo tensivo è stata descritta come un disturbo multifattoriale, implicando plausibilmente la necessità di strategie di trattamento diversificate. I disturbi legati al mal di testa possono essere ridotti identificando e rimuovendo eventuali trigger point insieme ad un trattamento farmacologico o no, tuttavia non ci sono ancora modalità di trattamento preferenziali e univoche (Bendtsen and Jensen, 2011).

Le manipolazioni del tratto cervicale sono efficaci nel ridurre la frequenza, la durata e l’ intensità del mal di testa nei pazienti con cefalea tensiva (fernandez de las penas et al., 2006). 

Il trattamento manipolativo osteopatico non ha protocolli standardizzati ma viene personalizzato a seconda delle necessità del paziente, anche per questo motivo non è facile trovare delle evidenze scientifiche che questo possa avere un effetto positivo sul trattamento della cefalea tensiva. Tuttavia alcuni studi pubblicati suggeriscono che possa avere effetti positivi (Voigt et al., 2011) (Anderson, Seniscal, 2006).

Woman having pain in the back and neck, Pain in the back

Cosa dice la letteratura scientifica?

Espì-Lopez, G.V., et al (2013), nel loro studio analizzano quale sia la terapia migliore tra soft tissue dei muscoli sub-occipitali, manipolazione dell’ articolazione occipito-atlantoidea e una combinazione delle 2. L’intento di questo studio è di valutare l’ efficacia delle tecniche sopracitate, nel trattamento della cefalea tensiva, sia da sole che abbinate nello stesso trattamento.

Per quanto riguarda le misurazioni, queste sono state effettuate sia su parametri più soggettivi (qualità della vita, intensità del mal di testa secondo la scala VAS, disturbi legati al mal di testa) che oggettivi (rom articolare dell’ articolazione atlanto-occipitale misurato tramite Crom-Device). 

I pazienti hanno avuto miglioramenti nei vari parametri e la combinazione della manipolazione con il soft tissue è risultata più efficace dei singoli trattamenti separati.

La disparità tra uomini (16) e donne (68) unita alla differenza di età tra i pazienti coinvolti (dai 18 ai 65 anni) potrebbe essere considerata un elemento che abbia alterato i risultati dello studio. Questo studio ha comunque il pregio di aver selezionato pazienti con una storia clinica simile per quanto riguarda la cefalea tensiva e di aver escluso coloro per i quali potesse risultare pericoloso un trattamento manuale sulla suddetta zona.

In un altro studio di Espì-Lopez G.V., et al., (2016) gli autori confrontano l’ efficacia di trattamenti basati esclusivamente su una tecnica di soft tissue dei sub-occipitali a quella di trattamenti in cui una manipolazione dell’ articolazione occipito-atlantoidea preceda la stessa tecnica di soft tissue sui sub-occipitali per il trattamento della cefalea tensiva.

Per fare ciò selezionano 105 pazienti con cefalea tensiva frequente o cronica, li dividono in due gruppi e viene somministrato loro un trattamento alla settimana per quattro settimane di sola soft tissue o soft tissue e manipolazione atlanto-occipitale. 

Anche in questo caso vengono prese misurazioni soggettive (stato emotivo, frequenza e intensità del mal di testa) ed oggettive (rom articolare della cervicale e della cervicale alta, misurato tramite Crom-device). 

La combinazione della manipolazione con la tecnica di soft tissue è risultata migliore e più efficace rispetto alla sola soft tissue sia alla fine dell’ ultimo trattamento che nel follow up. Possiamo ipotizzare che sia dovuto ad una normalizzazione della sensibilità al dolore del sistema nervoso centrale unito ad un miglioramento della vascolarizzazione della zona dovuta alla tecnica manipolativa, rispetto ad un trattamento esclusivamente regionale eseguito tramite soft tissue.

Questo studio ha il pregio di fornire un follow up di otto settimane per valutare i risultati del trattamento a medio termine e di essere facilmente riproducibile; tuttavia si ha nuovamente disparità tra il numero di pazienti maschi (23) e femmine (82) e si ha una differenza di età molto ampia (dai 18 ai 65 anni). 

Moraska et al., (2015), hanno condotto uno studio sull’ efficacia del massaggio focalizzato sui trigger point a livello della testa e del collo per quanto riguarda il trattamento della cefalea tensiva. Per fare ciò, hanno reclutato 56 pazienti, tra i 18 ed i 59 anni, affetti da cefalea tensiva e nei quali fosse presente un trigger point nel trapezio superiore, nei sub-occipitali o nello sternocleidomastoideo (i trigger point in questi muscoli danno spesso dolore riferito alla testa). Dopodiché li hanno divisi in 3 gruppi ognuno dei quali avrebbe ricevuto un massaggio, un placebo (ultrasuoni depotenziati) o niente (gruppo controllo). 

Lo studio è stato portato avanti per sei settimane, all’ interno delle quali i pazienti avrebbero ricevuto 2 trattamenti placebo o 2 massaggi a distanza di almeno 48 ore l’ uno dall’ altro.

Frequenza, intensità e durata del mal di testa sono state registrate in un diario giornaliero insieme ad altri parametri come la personale percezione dei disturbi legati al mal di testa e la valutazione del dolore alla digitopressione dei trigger point del trapezio superiore e dei sub-occipitali. 

Questo studio ha il pregio di valutare l’ uso del trattamento dei trigger point per le cefalee tensive visti i risultati ottenuti. Inoltre pone enfasi sull’ importanza di un gruppo placebo durante le ricerche scientifiche di questo tipo poiché il rischio è di sovrastimare i risultati ottenuti dalla terapia mentre, almeno in questo caso, la sintomatologia migliora anche con la somministrazione di un trattamento placebo.

Anche in questo studio i pazienti di sesso femminile rappresentano la maggioranza, tuttavia avevano un’ età media più bassa (33,5 anni) rispetto ad altri sopracitati.

Rolle et al., (2014) hanno condotto uno studio in cui si cerca di valutare il trattamento osteopatico per la cefalea tensiva. Per fare ciò, hanno reclutato 44 pazienti con cefalea tensiva e li hanno divisi in due gruppi in cui veniva utilizzato un trattamento osteopatico specifico per ogni paziente o un trattamento placebo. 

I pazienti hanno tenuto un diario in cui annotavano frequenza e intensità della cefalea, uso di farmaci e disabilità dovuta al mal di testa. Queste annotazioni sono state scritte per un mese prima dell’inizio dei trattamenti, per un mese in cui veniva somministrato un trattamento alla settimana e per tre mesi successivi all’ ultimo trattamento.

Sia il trattamento osteopatico che quello placebo erano somministrati dallo stesso operatore e la visita veniva condotta con la stessa modalità (raccolta dati, esame obiettivo, trattamento), solo che il trattamento placebo consisteva in un ascolto cranico senza alcuna tecnica correttiva.

Il gruppo a cui è stato somministrato il trattamento osteopatico ha avuto miglioramenti su tutti i parametri, soprattutto per quanto riguarda la frequenza degli episodi.

Visto che il trattamento osteopatico è specifico per ogni paziente, gli autori hanno deciso di non proporre protocolli standardizzati per non compromettere l’efficacia del trattamento stesso.

In uno studio di Anderson R.E., Seniscal C., (2006) vengono paragonati esercizi di rilassamento muscolare a sé stanti e abbinati a trattamenti osteopatici per il trattamento della cefalea tensiva. 

Sono stati reclutati 26 pazienti con cefalea tensiva e divisi in due gruppi ai quali sono stati proposte le due metodologie sopracitate.

I pazienti hanno tenuto un diario nelle 2 settimane precedenti l’ inizio dei trattamenti, nelle 3 settimane in cui hanno ricevuto i trattamenti e nelle 2 settimane dopo; nel diario dovevano annotare frequenza, intensità e durata del mal di testa.

Il gruppo al quale è stato somministrato il trattamento osteopatico ha avuto miglioramenti maggiori rispetto al gruppo controllo soprattutto riguardo al numero di giorni senza cefalea.

L’ efficacia di protocolli di allenamento per il trattamento della cefalea tensiva viene analizzata anche negli studi di Sertel, Bakar, Şimşek, (2017) e Madsen B.K., et al., (2018) in cui a diversi gruppi di pazienti vengono fatti svolgere diversi tipi di allenamento e di rinforzo muscolare. Tutti i pazienti che svolgono attività fisica hanno miglioramenti nei vari parametri riguardanti la cefalea (questi vengono annotati su un diario prima, durante e dopo gli allenamenti), il ché può indurci a considerare l’ allenamento come un valido trattamento soprattutto se paragonato alla sedentarietà. I diversi protocolli di allenamento e di rinforzo muscolare hanno dato tutti risultati positivi, possiamo quindi presupporre che il piano di allenamento sia preferibile adattarlo alle caratteristiche del paziente anziché dare protocolli standardizzati.

Young woman having pain in the back and neck. Health-care Concept.

Conclusioni

La riduzione delle tensioni muscolari a livello della cervicale e della dorsale alta per la cefalea tensiva è da considerarsi il primo passo nel percorso terapeutico; il trattamento osteopatico aiuta a migliorare la qualità della vita del paziente. Oltre a ciò, le modifiche delle abitudini giornaliere, soprattutto l’ attività fisica e la riduzione dello stress, svolgono un fattore fondamentale nella gestione a lungo termine. 

Bibliografia

1.    Anderson, R. and Seniscal, C., 2006. A Comparison of Selected Osteopathic Treatment and Relaxation for Tension-Type Headaches. Headache: The Journal of Head and Face Pain, 46(8), pp.1273-1280.

2.    Anderson, R. and Seniscal, C., 2006. A Comparison of Selected Osteopathic Treatment and Relaxation for Tension-Type Headaches. Headache: The Journal of Head and Face Pain, 46(8), pp.1273-1280.

3.     Bendtsen, L. and Jensen, R., 2011. Treating tension-type headache – an expert opinion. Expert Opinion on Pharmacotherapy, 12(7), pp.1099-1109.

4.    Bendtsen, L. and Jensen, R., 2011. Treating tension-type headache – an expert opinion. Expert Opinion on Pharmacotherapy, 12(7), pp.1099-1109.

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6.    Espí-lópez GV, Zurriaga-llorens r, Monzani l, falla d. the effect of manipulation plus massage therapy versus massage therapy alone in people with tension-type headache. a randomized controlled clinical trial. Eur J phys rehabil Med 2016;52:606-17)

7.    Holroyd, K., Stensland, M., Lipchik, G., Hill, K., O'Donnell, F. and Cordingley, G., 2000. Psychosocial Correlates and Impact of Chronic Tension-type Headaches. Headache: The Journal of Head and Face Pain, 40(1), pp.3-16.

8.    Jensen, R. and Stovner, L., 2008. Epidemiology and comorbidity of headache. The Lancet Neurology, 7(4), pp.354-361.

9.     Jensen, R. and Stovner, L., 2008. Epidemiology and comorbidity of headache. The Lancet Neurology, 7(4), pp.354-361.

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13. Rolle, G., Tremolizzo, L., Somalvico, F., Ferrarese, C. and Bressan, L., 2014. Pilot Trial of Osteopathic Manipulative Therapy for Patients With Frequent Episodic Tension-Type Headache. The Journal of the American Osteopathic Association, 114(9), pp.675-685.

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15. Stovner, L., Zwart, J., Hagen, K., Terwindt, G. and Pascual, J., 2006. Epidemiology of headache in Europe. European Journal of Neurology, 13(4), pp.333-345.

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